La destra non ha senso delle istituzioni, ma ora basta

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06/02/2023

L’intervista di Carlo Calenda al Corriere della Sera

Carlo Calenda, leader di Azione, anche voi voterete la mozione di censura contro il sottosegretario alla Giustizia Delmastro proposta dal Pd?

«Sì, perché è netto che la ragione stia dalla parte del Pd».

Un'opposizione finalmente unita: serviva il caso Cospito?

«Noi l'abbiamo sempre detto che sulle questioni che riguardano i diritti ci sarebbe stata un'opposizione intransigente. Qui stiamo parlando dell'uso d'informazioni riservate nella disposizione di un sottosegretario alla Giustizia che vengono usate contro l'opposizione. È inaccettabile».

Il Guardasigilli Nordio però ha detto che i documenti dati da Delmastro e usati in Aula da Donzelli, vicepresidente del Copasir di Fdl, non erano segreti.

«Nordio ha detto una bugia, perché se io fossi andato al ministero a chiedere quei documenti non me li avrebbero dati. E per questo adesso faccio una richiesta formale: vorrei avere le ultime conversazioni ascoltate nel carcere di Rebibbia. Domani posso andarle a prendere al ministero della Giustizia e farne un uso pubblico in Aula. Lo dice uno che ha sempre stimato Nordio. Però adesso basta. E una settimana che parliamo solo di Cospito. Anche questa è una trappola della destra che sta usando argomenti provocatori e inutili per montare un grande caos mentre non riesce a gestire il Paese».

Quali sono secondo lei gli errori più rilevanti?

«Il governo ha approvato in Cdm un disegno di legge che è assolutamente demenziale: questa autonomia differenziata potenzialmente attribuirà alle Regioni funzioni come le reti elettriche e del gas, o i rapporti con l'Europa e la politica commerciale europea, complicando la gestione di un Paese già molto complicato. Io ho una proposta da fare al governo su questo».

Che tipo di proposta?

«L'istituzione di una commissione bicamerale redigente dove presenteremo un progetto di riforma delle istituzioni che discute l'assetto federale, le competenze che vanno riattratte al centro e di quelle in più che possono essere date alle Regioni quando non sfasciano il Paese. Ma anche poter discutere del mono-cameralismo e del premierato Invece del presidenzialismo

A proposito di presidenzialismo, ne ha parlato sul palco della campagna elettorale a Milano con Renzi e Letizia Moratti.

«Il presidente della Repubblica è l'istituzione che unisce il Paese, e noi vogliamo abolirla?».

Da quel palco ha parlato di «nazionalista semifascista», a chi si riferiva? Alla premier Meloni?

«A Fratelli d'Italia. Si può dire che Delmastro sia semi-fascista visto che va in giro con le magliette di gruppi rock che inneggiano a Priebke? Oppure quelli di FdI che hanno i busti di Mussolini? Ho detto: che nazionalisti siete se la prima cosa che approvate è un provvedimento che divide il Paese?».

Torniamo al Pd: quella visita dei quattro deputati del Pd in carcere a Cospito le è sembrata opportuna?

«Sì, penso sia compito dei parlamentari andare a vedere le condizioni delle persone in carcere. Che lo facciano con Cospito, i mafiosi o i terroristi. In un momento di tensione non bisogna farsi strumentalizzare».

Uniti su questo ma divisisul resto?

«Il Pd ha fatto una scelta netta di allearsi con i 5 Stelle in Lombardia, nel Lazio no, ma soltanto perché il M5S non ha voluto. Però io ho una proposta che rivolgo al Pd ed estendo anche al M5S».

Una proposta che unisce?

«Potrebbe unire sì. Parlo di una legge sul salario minimo, perché la vicenda dell'ingegnere che viene pagato 750 euro al mese è vergognosa. E necessario stabilire che i lavo ratori che non sono coperti dal contratto collettivo vengano pagati come minimo 9 euro all'ora. Ma vedrete che il Pd non la farà perché i sindacati non glielo consentiranno».

(Intervista a cura di Alessandra Arachi)