Il Governo usa la giustizia come una spada da agitare
L’intervista di Enrico Costa a Repubblica
La giustizia a colpi di tweet: i suoi, Enrico Costa. Ieri scriveva, dopo la nota della Lega, che la maggioranza è «in stato confusionale».
«Parlavo di Roccella che ha paragonato il caso Santanchè a Tortora. Non vedo spaccature, semmai strategie di convenienza come sulla separazione delle carriere. Azione, Iv, Lega e FI hanno presentato le loro proposte di legge, FdI è rimasta silente, e Nordio ha buttato la palla in tribuna dicendo che entro dicembre avrebbe presentato la sua».
Ora Meloni la vuole fare subito.
«Usa questo tema fondamentale come una spada da agitare quando litiga con l’Anm e da riporre poi nel fodero quando ritorna il sereno. E temo che la Lega sulle intercettazioni tirerà il freno a mano pur di far sentire la sua voce».
Bongiorno le considera indispensabili, Nordio le vuole solo per mafia e terrorismo, perché i reati di corruzione per lui sono lievi.
«Nel 2021 sono state autorizzate quasi centomila intercettazioni, è un’esagerazione, devono essere usate solo nei casi significativi».
La Lega non vuole una riforma contro qualcuno, Meloni e soci la vogliono contro i magistrati che accusano Santanchè e Delmastro.
«Sono schizofrenici perché da un lato Nordio lascia in mano ai giudici la riforma del Csm e riempie di toghe via Arenula, dall’altra gridano alla loro interferenza sull’attività legislativa»
Gasparri accusa con nome e cognome i magistrati che criticano il governo.
«Diciamo che a protestare sono sempre gli stessi e non sono certo che l’Anm sia così rappresentativa. Ricordo ancora lo sciopero andato deserto di un anno fa».
Siamo tornati ai tempi di Berlusconi, contro i pm solo perché inquisiscono esponenti del governo. E perfino il Guardasiglli ex pm è di quest’idea e ci ha tenuto a criticare il famoso avviso di garanzia di Napoli.
«Il ministero della Giustizia che parla attraverso fonti anonime è un’indecenza perché si tratta di un organo che per definizione deve rispettare religiosamente le forme. Come non bastasse critica i procedimenti in corso senza metterci la faccia anziché attivare l’ispettorato o avviare azioni disciplinari».
Quando le fa, come per Uss, viola le regole.
«Quella decisione non mi ha scandalizzato, piuttosto boccio l’inerzia di fronte a centinaia di arresti ingiusti».
A colpi di tweet lei sta distruggendo ogni giorno la riforma Nordio, ma non era suo amico?
«La riforma è debole, ma va nella direzione giusta, Nordio però si dovrà guardare dalla sua maggioranza. Noi la sosterremo e cercheremo di rafforzarla, chiedendo che sia vietato pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare».
Eh già, il nemico comune sono i magistrati e i giornalisti. Come dice la Fnsi sta calando “il buio della democrazia”.
«Noi speriamo nella luce della presunzione d’innocenza».
Pure per Santanché e Delmastro? Voterebbe le dimissioni?
«Non le chiedo certamente per un avviso di garanzia come proprio la Meloni ha fatto in molti casi».
Berlusconi non ha portato a casa nulla sulla giustizia pur di salvarsi dai processi, Meloni e Nordio ne seguono le orme?
«Oggi non c’è nessuna offensiva giudiziaria in corso, ma solo da parte della magistratura un tentativo di interferire sulle riforme: sono due cose ben diverse».
(Intervista a cura di L. Milella disponibile qui)