Il terzo mandato rischia di diventare un boomerang
L'intervista di Mariastella Gelmini al Secolo XIX
Sul terzo mandato ai governatori serve un supplemento di riflessione, rischia di essere un boomerang per loro, che hanno competenze molto onerose». Quanto alla Liguria, guardando alle elezioni del 2025 «siamo pronti a sostenere le forze moderate e le proposte concrete, non i populisti». Mariastella Gelmini, ex ministro degli Affari regionali e numero due di Azione, sarà oggi a Genova per un incontro al Bi.Bi. Service sulle politiche contro la violenza di genere.
Senatrice Gelmini, a Genova parlerete di contrasto alla violenza di genere. Si sta facendo abbastanza?
«In occasione dell'ultima legge di bilancio, grazie alla convergenza di tutte le forze di opposizione, siamo riusciti ad ottenere 40 milioni di euro peri centri antiviolenza, le case rifugio e il reddito di libertà. L'appello che rivolgiamo alle Regioni è di accelerare l'erogazione di queste risorse il più possibile per renderle disponibili a strutture - come il Centro "Martina Rossi" di Recco in cui sarò oggi - che ogni giorno, sul territorio, si prendono cura di tante donne».
Le frasi di Salvini sulla morte di Navalny sono compatibili con la linea del governo?
«Sull'Ucraina dobbiamo dare atto all'Italia di non aver fatto mai mancare il sostegno al popolo ucraino. Sulla morte di Navalny la risposta di Salvini non ci è piaciuta, abbiamo chiesto alla Lega di fare chiarezza. Le responsabilità del regime di Putin sono chiare. Chi pensa di aver ucciso anche le sue idee è un illuso. E la presenza - accanto a tanti cittadini - di tutte le forze politiche alla manifestazione, lanciata da Carlo Calenda a Roma, è la risposta migliore».
La maggioranza è in fibrillazione anche sul tema del terzo mandato, cosa pensa Azione?
«Le. contraddizioni della maggioranza erano rimaste sopite per un po', adesso emergono in maniera inequivocabile. Con riferimento ai sindaci la possibilità di un terzo mandato è ragionevole, dal momento che, soprattutto nei piccoli Comuni, si fa sempre più fatica a trovare candidati. Sui governatori, invece, serve un supplemento di riflessione perché sono figure che assommano parecchi poteri e competenze onerose e quindici anni rischiano di essere un boomerang per loro stessi. Io ho votato sì all'autonomia regionale ma prima è necessario che siano definiti i livelli di prestazione per tutti».
In Sardegna avete scelto di sostenere Soru e di rilanciare un'iniziativa di Terzo polo, sarà la linea anche per le prossime regionali, Liguria inclusa?
«In Liguria siamo pronti a sostenere quelle forze moderate che vorranno costruire proposte serie e concrete, non populiste. Siamo per la politica del fare, vogliamo una Liguria in azione, più attenta su infrastrutture, sanità e lavoro. Bisogna far sì che questa regione attragga imprese e nuovi talenti, ma sappia anche far restare le giovani generazioni».
In Parlamento state affrontando anche la vicenda del voto peri fuori sede…
«È doveroso consentire il voto a 5 milioni di italiani che vivono e lavorano in un luogo diverso da quello di residen-za, costretti finora - ad ogni tornata elettorale - a sobbarcarsi spese non sempre sostenibili perrientrare a casa e votare. Come Azione in Commissione Affari Costituzionali al Senato stiamo lavorando per far sì che questi cittadini - inclusi ilavoratori fuorisede - possano finalmente votare già alle prossime elezioni Euгорее».
Nel consiglio regionale della Liguria si è aperto l'iter per la proposta di legge sul fine vita e il suicidio assi-stito, qual è la posizione di Azione su questo tema?
«All'interno di Azione ci sono sensibilità differenti. Per quanto mi riguarda, condivido le parole del Cardinale Zuppi quando afferma che non esiste un diritto alla morte. Da cattolica non posso che essere d'accordo. Ci sono persone malate che non vanno lasciate sole e tanto c'è ancora da fare sulle cure palliative. Comunque una legge sul fine vita dovrebbe essere rigorosa perché non diventi un suicidio assistito».
Alle europee c'è qualche possibilità di una ricomposizione del Terzo polo oppure tra voi e i renziani ormai le strade sono separate?
«Quel progetto è naufragato. Siamo concentrati sulla crescita di Azione, anche in Liguria dove stiamo facendo un buon lavoro per esempio con Giovanni Stagnaro, Enrico Mazzino e tanti altri. Siamo aperti ad una alleanza con Più Europa in vista delle Europee e siamo pronti a sostenere i nostri candidati, a partire da Cristina Lodi».
Intervista a cura di E. Rossi