Elezioni togati del Csm, la proposta “Spazzacorrenti”
Costa: "Auspichiamo che, al di là delle specifiche previsioni della nostra proposta, la Commissione Cartabia ne acquisisca lo spirito".
"Azione ha depositato alla Camera la proposta di legge "Spazzacorrenti" volta a riformare le norme per l’elezione del Consiglio Superiore della Magistratura.
La nostra proposta prevede che lo scrutinio avvenga secondo il metodo del voto singolo trasferibile, sistema che pone le sue basi su tre pilastri metodologici:
a) gli elettori votano per le persone, non per le liste, dato il divieto di collegamento;
b) gli elettori possono ordinare liberamente le proprie preferenze, anche in modo trasversale, votando quindi per candidati che possono avere orientamento diverso;
c) vengono eletti i candidati che superano una certa quota di elezione, composta da prime preferenze oppure da prime preferenze combinate con le successive.
Con il voto singolo trasferibile, l’elezione dipende dalle loro seconde o terze preferenze che si combinano con le prime. Ecco perché il voto singolo trasferibile privilegia la persona e la statura del candidato rispetto all’appartenenza alla corrente. Il sistema è ben collaudato nelle elezioni politiche in vari paesi anglosassoni: è adoperato in Eire, Irlanda del Nord, Australia per il Senato, e ancora in Australia per la Camera, nella variante del collegio uninominale ('voto alternativo').
Nella proposta di legge introduciamo due ulteriori modifiche. Per un verso, si porta da 16 a 20 il numero dei componenti togati del Csm al fine di garantire una maggiore rappresentanza delle minoranze e un più ampio margine di competizione; consequenzialmente, per mantenere il rapporto stabilito dalla Costituzione di 1 a 3, si innalza da 8 a 10 il numero dei membri laici. Per altro verso, infine, si prevede, per quanto attiene all’elettorato passivo, che possano essere candidati i soli magistrati che abbiano ricevuto almeno la quarta valutazione di professionalità.
Auspichiamo che, al di là delle specifiche previsioni della nostra proposta, la Commissione Cartabia ne acquisisca lo spirito".
Enrico Costa, Deputato e responsabile Giustizia.