Il campo largo non s’ha da fare. Dobbiamo rompere il bipolarismo

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12/03/2024

L'intervista di Ettore Rosato a Il Tempo

«Non abbiamo mai scelto il campo largo. Alle prossime regionali continueremo a sostenerei candidati e i programmi che riteniamo più coerenti». A dirlo Ettore Rosato, vicesegretario di Azione.

Come commenta il dato abruzzese? È stata una debacle?

«Direi di no! Anzi, siamo l'unica lista del centrosinistra, senza consiglieri uscenti, che ha fatto un 4% tondo ciò e vale molto più di quello che sembra per la presenza di più civiche centriste».

Il risultato in Abruzzo per Azione è migliore di quello in Sardegna?
«Lì abbiamo scelto una terza opzione con Soru, che ha fatto l'8%. Le opzioni terze, però, funzionano poco alle regionali che hanno un sistema elettorale diverso».

A breve ci saranno elezioni in Basilicata e Piemonte. Riproverete l'esperimento del campo largo?
«Non lo abbiamo mai scelto. Abbiamo solo optato per il candidato che ritenevamo migliore».

Per quanto riguarda la vostra collocazione, vi sentite parte di quel centrosinistra a cui appartengono Pd e M5S?
«Non è il nostro progetto. Lo abbiamo detto con forza e lavoriamo in un'altra direzione, quella di rompere un bipolarismo degli eccessi che in campagna elettorale promette cose assurde, dall'abolizione della povertà fino a quella delle accise, illudendo migliaia di elettori, che per questo motivo diventano sempre meno».

Nel Terzo Polo sembra esser venuta meno l'intesa tra Azione e Bonino. È ancora possibile recuperarla?
«Siamo sempre disponibili, ma andiamo avanti con Azione e con i partner del mondo liberale, repubblicano, popolare e socialista che stiamo aggregando in queste settimane».

Esistono dei malcontenti all'interno del vostro partito per il mancato matrimonio con +Europa?
«Qualsiasi scelta provoca consensi o dispiaceri. Si arriva, poi, a un punto in cui un partito deve trovare il momento per misurarsi con l'elettorato. Per Azione saranno le europee. Se fatte con +Europa meglio, altrimenti abbiamo spalle larghe e voglia di correre».

Forza Italia, intanto, che tutti davano per morta, risorge in Abruzzo. Forse lì sono andati i voti di Calenda?
«Forza Italia in Abruzzo ha cannibalizzato un pezzo del voto verso la Lega. Basta guardare i dati delle precedenti regionali. Mi sembra abbastanza logico, essendo passati parecchi consiglieri regionali, in questi mesi, dal partito di Salvini a quello di Tajani».

Come commenta il retroscena che parla di un possibile accordo tra Azione e Meloni dopo le europee?
«L'unico accordo c'è ed è palese: voteremo sempre tutti quei provvedimenti che consideriamo giusti. A fronte di questo, non chiediamo nulla, tantomeno di entrare in maggioranza».

(Intervista a cura di E. Sirignano)