Vediamo chi ci sta

Sono stato ospite alla Festa Nazionale de l’Unità a Reggio Emilia partecipando a un panel dedicato allo sviluppo del Paese. Con me anche esponenti del sindacato e del mondo delle imprese.

È stato un dibattito intenso e articolato, durante il quale ho avuto modo di chiarire che non sono appassionato al dibattito sul campo largo. Il punto su cui ho insistito non sono le alchimie politiche e giornalistiche ma l’insieme delle cose da fare per questo Paese. Io la chiamo agenda di governo. Quella che oggi l’opposizione non ha.

Avere un’agenda di governo, infatti, non significa promettere che si confermerà il taglio del cuneo fiscale, che ci saranno risorse indistinte sulla sanità, che si metteranno soldi sulla scuola o sulle pensioni, perché questa è propaganda. La stessa che la Meloni faceva quando era all’opposizione e che altro non è che una presa in giro per i cittadini italiani.

Anche noi, infatti, essendo oggi all’opposizione, potremmo promettere qualsiasi cosa pur di raccogliere un po’ di consenso, ma questo approccio non corrisponde alla nostra cultura di governo.

L’Italia è un paese in difficoltà. A rischio di una crisi finanziaria. Non ci sono risorse adeguate – come ho avuto modo di ribadire QUI – ed è per questa ragione che bisogna smetterla con interminabili liste della spesa che le parti sociali propongono al governo senza mai spiegare da dove si prendono i soldi. È così che un Paese imbocca la strada del default.

Un altro tema che è stato affrontato dal palco di Reggio Emilia, è stata la politica industriale. Anche in questa occasione nessuno ha avuto il coraggio di pronunciare la parola Elkann riguardo la crisi di Stellantis e le sue ripercussioni sul lavoro, che saranno drammatiche. Un’ignominia nazionale che dovrebbe diventare una battaglia comune. Comprarsi i giornali della sinistra non può voler dire comprarsi il silenzio della sinistra italiana. QUI potete ascoltare il mio intervento.

Insomma, si fa sempre e solo tanto rumore per nulla e troppo spesso sulla pelle dei più deboli. Quanto è accaduto in queste settimane, per esempio, sulla necessità di una nuova legge sulla cittadinanza è l’emblema di come funziona la politica nel nostro Paese. QUI le parole del nostro Capogruppo alla Camera dei deputati Matteo Richetti

Lo Ius Scholae è tra le nostre proposte da sempre

Abbiamo chiamato all’appello le altre forze politiche per trovare un’intesa su una soluzione di compromesso, ma che dia risposte serie, una semplice legge di buon senso, non una bandierina elettorale da sventolare su uno scontro improduttivo. Tajani ha passato l’estate a spiegare che lo Ius Scholae era una priorità per Forza Italia; salvo poi vederlo oggi trattare quel provvedimento come un accessorio non necessario.

Alla ripresa dei lavori presenteremo questo emendamento sullo Ius Scholae (che puoi trovare QUIInvitiamo nuovamente tutte le forze politiche a considerarlo senza pregiudizi pensando ai ragazzi che vogliono essere italiani e che studiano nelle nostre scuole. 

Basta rumore. Vediamo chi ci sta.

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