Ritardi e bugie, chiediamo le dimissioni di Tridico

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18/06/2020

Calenda e Brandini: "In un Paese normale andrebbe a casa e l'Italia è un Paese normale"

"Gli italiani meritano uno Stato che funziona e una politica che mantiene ciò che promette, invece di mentire per nascondere le propria incapacità.

Il 26 marzo Giuseppe Conte aveva promesso che tutti i lavoratori che stavano aspettando il pagamento della Cassa Integrazione in Deroga sarebbero stati pagati entro il 15 aprile. L'8 giugno il Presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, ha assicurato la stesso risultato 'entro il 12 giugno'. Ma il giorno prima di quest'altra scadenza bucata, l'11 giugno, la Ministra Catalfo ha spostato nuovamente la scadenza 'entro pochi giorni'.

Oggi sono ancora oltre 200mila i lavoratori che devono ancora ricevere gli assegni. Sono queste le cose che, in piena emergenza, fanno sì che un Paese ne esca vivo o malconcio. È questo il dovere dello Stato, ed è stato disatteso. Si sentono spesso gli esponenti della maggioranza bofonchiare che siamo in una situazione inedita per giustificare questi ritardi, è inaccettabile.

Per coronare il tutto, Tridico (e mezzo Governo, citandolo) ha mentito sull’efficacia del Reddito di Cittadinanza, affermando che nel 2019 il tasso di povertà assoluta è calato del 60%, quando secondo dati ISTAT le famiglie in povertà assoluta sono diminuite - purtroppo - solo dello 0,6%.

Le cose sono due: o l'ISTAT è passata all'opposizione o il Presidente dell'INPS ha sommato a gravissimi ritardi anche le bugie sul Reddito di Cittadinanza. In un Paese normale si va a casa per molto meno. E l'Italia è un Paese normale, chiediamo quindi formalmente le immediate dimissioni del Presidente Tridico”.

Carlo Calenda e Serena Brandini, responsabile Lavoro di Azione.