Manovra: fondo clientele suddiviso tra i partiti
Azione-Più Europa: "Meccanismo che svilisce il ruolo del Parlamento, trasformandolo in un mercato delle vacche"
"Non siamo disposti a partecipare all'indecoroso algoritmo della marchetta che svilisce il ruolo del Parlamento, trasformandolo in un mercato delle vacche".
"Avevamo denunciato in anticipo il fondo da 800 milioni infilato dal Governo nella legge di bilancio come fondo clientele che Conte ha riservato ai partiti, per escluderli totalmente dal merito delle misure importanti. La realtà è ancora peggio: il fondo è stato infatti ripartito con una precisione da algoritmo tra maggioranza e opposizione, partiti grandi e partiti piccoli e addirittura tra componenti del gruppo Misto. Tanto che su vari emendamenti presentati dalla componente Azione-Più Europa per finanziare, ad esempio la ricerca, il trasporto locale, gli specializzandi in medicina e il trasporto scolastico, o per rifondere le spese di giustizia sostenute da chi viene processato e assolto, la risposta è stata 'noi saremmo d'accordo ma sono troppo grandi rispetto alla quota che vi spetta'”.
“È uno scandalo che porterà a disperdere in micro rivoli clientelari delle risorse che in questo momento di crisi sarebbero essenziali per affrontare i veri problemi del paese. Siamo pronti a cedere la paternità dei nostri emendamenti, purché qualcuno se ne faccia carico. Ma non siamo disposti a partecipare a questo indecoroso algoritmo della marchetta che svilisce il ruolo del Parlamento, trasformandolo in un mercato delle vacche".
Lo dichiarano i deputati della componente Azione-Più Europa, Enrico Costa, Nunzio Angiola, Flora Frate e Riccardo Magi.