LETTERA AGLI AZIONISTI
Grazie di essere in Azione.
Un grazie di cuore a tutti gli iscritti che hanno partecipato al Congresso di Azione. A quelli che hanno votato la mia mozione così come a quelli che hanno sostenuto la mozione di Giulia Pastorella, a cui vanno i miei complimenti per i risultati raggiunti.
Grazie ai commissari congressuali e ai tanti volontari che hanno reso possibile questo impegnativo esercizio democratico e buon lavoro ai tanti dirigenti nazionali eletti in ogni provincia. Ci aspetta un duro lavoro.
È un grande onore per me essere stato rieletto alla guida di una comunità politica, umana e culturale di straordinario valore. I congressi sono momenti indispensabili per un partito che ha l’ambizione di fare un percorso di costruzione vera e democratica e di radicarsi sul territorio. Al netto di qualche polemica superflua e sopra le righe, usciamo dal percorso congressuale più uniti e più forti di prima.
La nostra linea non cambia: costruire un centro repubblicano che affronti i nodi che bloccano il Paese in modo chiaro, netto e pragmatico. Abbiamo la convinzione che le democrazie cadono quando non sono più in grado di decidere e di far accadere le cose. Ed è precisamente per questa ragione che le democrazie liberali sono pericolanti un po’ ovunque nel mondo.
Nel momento più difficile per l’Occidente dal dopoguerra, il nostro compito è fare politica nella storia, comprendendo la fase che stiamo vivendo e le conseguenze che porta. Fare politica nella storia è l’opposto di ciò che vediamo accadere ogni giorno. Questo impegno ideale, che è la ragione prima della nascita di Azione, è molto faticoso quando la corrente sembra andare nel verso opposto.
Lo scontro tra fazioni ha un effetto di risucchio di ogni proposta seria e profonda nel vortice della polemica giornaliera. Questa situazione non durerà. Vivremo nei prossimi anni momenti di crisi straordinaria e tanti cittadini torneranno necessariamente a cercare un modo di fare politica più serio e concreto. Il nostro impegno è costruire una casa per loro.
Dopo il congresso pubblico del 29 e 30 marzo, che faremo al Nazionale Spazio Eventi presso il Rome Life Hotel di Roma, apriremo una fase costituente. Vogliamo dialogare con tutte le associazioni, le personalità e i partiti che si collocano nella nostra area o che ritengono necessario, provenendo da esperienze diverse, chiudere la stagione del bipolarismo muscolare. Un dialogo che deve però partire dal rispetto verso la comunità di Azione e da ciò che insieme abbiamo costruito in questi cinque lunghi anni. Azione è oggi l’unico partito strutturato presente e attivo nell’area del centro liberale. Non dimentichiamolo, noi per primi.
Dal congresso emergono alcune istanze di cambiamento che vanno tenute in debito conto:
1) migliorare la comunicazione tra vertice politico, organi territoriali e iscritti;
2) gestire in modo più efficiente e produttivo i gruppi tematici;
3) evitare di includere nel partito figure che lo usino come tram verso un posto di lavoro in politica.
A queste giuste istanze, così come a molte altre che mi avete rappresentato durante questa campagna e non solo, ho dato risposta nella mia mozione che illustrerò durante i lavori del congresso nazionale.
Per il resto, amici e amiche di Azione, continueremo a fare con ancora più forza e vigore ciò che va fatto: parlare al Paese dei problemi del Paese. Non ci perderemo in politicismi incomprensibili, polemiche inutili e soprattutto discussioni ombelicali. Nucleare, riduzione del costo dell’energia, industria 4.0, immigrazione, sicurezza, concorrenza, sanità, salari, politica estera, Europa, cultura e scuola, di questo ci occuperemo.
Continueremo poi a fare la scuola di politica, la lettura di saggi (vi ricordo della reading di oggi), gli approfondimenti tematici e tutto ciò che serve per costruire una classe dirigente politica all’altezza della sfida che un mondo a pezzi richiede. Chi ritiene tutto ciò elitario non ha compreso cosa sia la politica. Servire i cittadini è un onore che implica preparazione e cultura. I giovani che lavorano con Azione sono perfettamente consapevoli di ciò e la loro domanda di formazione è forte e in costante aumento.
Azione è stata ed è la cosa più importante e appassionante della mia vita professionale. Vi ringrazio della rinnovata fiducia. Ho commesso e ricommetterò errori, ma continuerò a rappresentarvi con onore, dignità e passione, spendendo ogni mia energia per l’Italia e per la nostra comunità.
Daje forte.
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