Le 10 proposte per costruire l'Europa

A seguito del disimpegno di Trump nei confronti dell’Ucraina e dell’intensificarsi della guerra commerciale contro l’Unione Europea, è arrivata l’ora di costruire un’Europa più autonoma, coesa e capace di difendere i propri interessi strategici.
Il ritiro del sostegno americano all’Ucraina mette in evidenza la necessità di un’Unione Europea in grado di garantire la sicurezza del continente senza dipendere dalle scelte politiche degli Stati Uniti. Questo significa rafforzare la difesa comune, aumentare gli investimenti in tecnologie strategiche e sviluppare una politica estera più incisiva.
Parallelamente, la politica protezionista americana, che impone dazi e ostacola il commercio con l’UE, dimostra quanto sia urgente potenziare il mercato unico e stringere nuovi accordi commerciali con altri partner globali. L’Europa deve smettere di subire le dinamiche internazionali e diventare un attore capace di dettare le regole del gioco, difendendo la propria economia e il proprio modello sociale.
Le nostre 10 proposte
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L’Unione Europea deve sostenere l’Ucraina fino al raggiungimento di una pace che garantisca stabilità e sicurezza durature. Questo significa non limitarsi a un semplice cessate il fuoco, ma assicurare un accordo che tuteli la sovranità e l’integrità territoriale del Paese.
Il supporto europeo deve tradursi in aiuti economici, umanitari e militari, essenziali affinché l’Ucraina possa difendersi e negoziare da una posizione di forza.
Vogliamo sviluppare una maggiore cooperazione in ambito militare tra i paesi europei, senza che ciò debba necessariamente coinvolgere tutti gli Stati membri dell’UE. Questo permetterebbe di creare alleanze più flessibili tra nazioni che condividono interessi strategici comuni, mantenendo però il coordinamento esclusivamente all’interno delle istituzioni europee.
Per rendere questo progetto concreto, è indispensabile un aumento delle spese per la difesa, con l’obiettivo di rafforzare le capacità operative e tecnologiche, garantendo all’Europa una maggiore autonomia strategica e una risposta più efficace alle minacce globali.
Vogliamo rispondere con fermezza a eventuali dazi imposti dagli Stati Uniti, tassando al 15% il fatturato delle big tech americane in Europa. Se Trump alza le tariffe del 25% sui nostri prodotti, l’UE deve reagire con la stessa determinazione.
Non possiamo trattare con un’amministrazione ostile e vicina a Putin: l’Europa deve agire come una vera potenza, difendendo i propri interessi e affermando la sua autonomia economica e politica.
Vogliamo un’Europa industrialmente autonoma, capace di produrre ciò di cui ha bisogno senza dipendere da potenze esterne.
Per farlo, dobbiamo eliminare le barriere interne che ostacolano il mercato unico e investire in filiere strategiche europee, garantendo indipendenza negli approvvigionamenti di materie prime, energia e tecnologie essenziali.
Vogliamo un’Unione Europea più coesa ed efficace, riformando le regole di governance per superare i veti nazionali che bloccano le decisioni strategiche.
Chi sostiene la Russia minando l’unità europea deve affrontare sanzioni economiche e politiche, perché l’UE non può tollerare ambiguità su sicurezza e valori democratici.
Vogliamo un’Europa energeticamente indipendente, investendo in un mix di nucleare e rinnovabili finanziato da fondi UE.
Solo così potremo ridurre la dipendenza da fornitori esterni, abbassare i costi dell’energia e garantire stabilità e sicurezza energetica per cittadini e imprese.
Vogliamo un Green Deal realistico e sostenibile, adattato al nuovo contesto geopolitico ed economico.
La transizione ecologica deve garantire competitività alle imprese europee, evitare danni sociali e ridurre la dipendenza da materie prime strategiche controllate da paesi terzi.
Vogliamo ampliare le opportunità per le imprese europee, negoziando nuovi accordi di libero scambio con Paesi che oggi impongono alte barriere doganali, come il Mercosur.
Un accesso facilitato a questi mercati rafforzerà la competitività dell’UE e aprirà nuove prospettive per la crescita economica.
Vogliamo proteggere la democrazia europea con regole chiare contro le interferenze esterne e la manipolazione digitale.
Serve una normativa che impedisca alterazioni degli algoritmi social e disinformazione orchestrata da attori stranieri, garantendo trasparenza e sicurezza nei processi democratici.
Vogliamo un’Europa più forte ed efficace, attuando il Piano Draghi per rafforzare le istituzioni europee e renderle più operative. Questo significa superare veti nazionali, garantire una governance più stabile e dotare l’UE di strumenti concreti per affrontare le sfide globali, dall’economia alla sicurezza.
L’implementazione di questo piano è cruciale per trasformare l’Unione in un attore geopolitico capace di competere con Stati Uniti e Cina, riducendo le divisioni interne che spesso ne bloccano l’azione. Serve un bilancio comune più ambizioso, un’unione fiscale più solida e una politica industriale coordinata, in grado di rilanciare la crescita e proteggere il tessuto produttivo europeo. Solo con istituzioni più snelle e un processo decisionale più efficace, l’UE potrà rispondere con rapidità ed efficacia alle crisi internazionali e agli interessi dei cittadini europei.