Approvato il nostro emendamento sul diritto all’oblio
Costa: "La sentenza sarà il titolo per ottenere che i motori di ricerca effettuino la immediata dissociazione dei dati personali degli assolti".
"Oggi è stata approvata una norma di civiltà, in base alla quale una persona assolta o prosciolta non può essere marchiata a vita. La sentenza sarà il titolo per ottenere, senza se e senza ma, che i motori di ricerca effettuino la immediata dissociazione dei dati personali degli assolti dai risultati di ricerca relativi al procedimento penale. Lo Stato deve garantire che l’assolto sia la stessa persona che è entrata nell’ingranaggio della Giustizia, in termini di immagine, credibilità e reputazione. Oggi non è così".
"I gestori dei motori di ricerca molto spesso oppongono dinieghi immotivati e costringono gli interessati a rivolgersi al Garante. La norma approvata oggi sottolinea che nel nostro ordinamento l’interesse pubblico prevalente è quello di chi è innocente a non vedere il suo nome marchiato a vita. Se non ci fosse il processo mediatico, se non ci fossero continue conferenze stampa delle procure, se fosse rispettata la presunzione d'innocenza, non ci sarebbe stato bisogno di questo emendamento. Oggi invece la rete infanga spesso le persone e restano sacche di resistenza ai rimedi".
Enrico Costa, responsabile Giustizia