Decreto agosto: stabilimenti confiscati alla mafia dimenticati dagli aiuti anti-covid. È inaccettabile
Palazzolo: "Il Governo cambi queste disposizioni inique".
“Che sulle concessioni balneari il governo avesse deciso ancora una volta di fare interessi di altri e non dello Stato era già fin troppo chiaro ma che a rimetterci adesso siano anche quelli hanno strappato spiagge e stabilimenti alla criminalità è inaccettabile” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e responsabile nazionale legalità di Azione denunciando una falla del Decreto agosto che di fatto dimentica di includere nel pacchetto di aiuti anti-Covid per chi gestisce le spiagge, i concessionari in amministrazione giudiziaria o commissariati dal prefetto in funzione antimafia.
“Sul tema delle concessioni degli stabilimenti balneari - continua Palazzolo - c’è un tafazzismo senza precedenti di questo governo: non solo si sono mantenute in tema di canoni per le concessioni le regole più sfavorevoli per lo Stato ma addirittura ci si è dimenticati delle imprese che di fatto sono gestite dallo Stato con il risultato che queste in base al decreto agosto non potranno avvalersi della sospensione della riscossione dei canoni e della definizione agevolato.
Un evidente trattamento deteriore e un incredibile svantaggio competitivo”. E prosegue, “Correggere questo errore è assolutamente necessario soprattutto se si hanno presenti le già gravi difficoltà delle amministrazioni giudiziarie o commissariali. L’ultima spiaggia - è proprio il caso di dirlo - è che in sede di conversione del decreto legge il governo cambi queste disposizioni inique” conclude l’esponente di Azione.