Giornata della Memoria: la consapevolezza è un obbligo morale

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27/01/2023

Le dichiarazioni dei dirigenti di Azione per il ricordo della Shoah

Dopo aver visitato il Memoriale di Milano, il segretario Carlo Calenda posta su Twitter: 

“Camminare attraverso il male assoluto, dove la polizia fascista e i nazisti hanno mandato a morire migliaia di persone caricandole come bestie sui vagoni piombati. Siamo stati complici del piu' grande crimine della storia. Sentirsi colpevoli e' inutile, esserne consapevoli e' un obbligo morale". 

Sempre sui social, la presidente Mara Carfagna ricorda: 

"'Meditate che questo è stato', scrive Primo Levi raccontando le atrocità di Auschwitz. È il senso del Giorno della Memoria: il dovere di ricordare per non dimenticare, per tenere vivo il ricordo delle vittime dell'Olocausto, per impedire che quell'orrore si ripeta. La storia insegna, si dice. Ma purtroppo non sempre l'uomo impara. E quella promessa, 'mai più', è già stata troppe volte disattesa. Non basta perciò celebrare una ricorrenza, il dovere della memoria deve essere un esercizio quotidiano da assolvere in famiglia e nelle scuole. Un impegno che ci vincoli tutti, contro l'odio, contro ogni forma di intolleranza, il 27 gennaio e ogni altro giorno dell'anno".

Anche il Capogruppo del Terzo Polo a Montecitorio Matteo Richetti scrive: 

Oggi è doveroso ricordare il sacrificio di milioni di innocenti che un'ideologia malata ha braccato, segregato e ucciso senza alcuna pietà. Donne, uomini, anziani, bambini, oppositori politici, nomadi, disabili, omosessuali: un sacrificio spaventoso che non ha risparmiato nessuno e che ancora oggi scuote le nostre coscienze. Ricordare, però, non basta: ognuno di noi deve fare la propria parte, tanto le istituzioni quanto la società civile. Per ripudiare ogni giorno qualsiasi forma di razzismo, antisemitismo, prevaricazione, è fondamentale che quanto accaduto arrivi senza retorica alle nuove generazioni, a quanti formeranno le società del futuro. Solo con una rinnovata consapevolezza potremo impedire quello che la senatrice Liliana Segre teme accadrà un giorno: non un ricordo indelebile ma una semplice riga sui libri di storia"

Anche il portavoce di Azione Mariastella Gelmini era al Binario21 della Stazione Centrale. Da qui Twitta:

“Quando arrivi al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano - oltre ai nomi di chi da quel binario partì per un campo di concentramento - ti imbatti in una scritta: indifferenza. Quella che Liliana Segre suggerisce di combattere con il vaccino più prezioso che abbiamo, ovvero la Memoria. Perché non accada più. Perché non si dimentichi l'abisso di malvagità a cui può arrivare l'essere umano e non si smetta di raccontarlo alle giovani generazioni. Perché l'indifferenza di chi si sente al sicuro non diventi più complice di violenza, disumanità, morte".