Difesa dei diritti civili e mezzi pubblici adeguati

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04/06/2024

Di seguito, l'intervista di Barbara Masini, candidata nella circoscrizione Italia centrale, a "La Nazione".

Un’Europa che riesca a completare il suo processo di farsi unione e sintesi dei Paesi membri. E’ uno degli obiettivi di Barbara Masini, candidata per Azione alle prossime elezioni europee nel collegio dell’Italia centrale.

Quali sono le ragioni della sua candidatura?

"Sono convinta che in un momento come quello che stiamo vivendo, dove c’è chi punta ogni giorno a indebolire l’istituzione UE, ci sia bisogno di parlamentari che lavorino per difendere e rafforzare l’Unione nell’esclusivo interesse dei cittadini. La mia esperienza nella commissione del Senato sulle Politiche della Ue mi rende adatta a portare avanti queste istanze. Purtroppo le principali formazioni del nostro Paese usano le elezioni europee come vetrina per candidature altisonanti che però non riescono mai a incidere davvero sulle politiche del Vecchio continente. Servirebbe invece far sì che coloro che si candidano e vengono eletti riescano a dire la loro sui processi decisionali dell’Unione per favorire gli interessi dell’Italia".

Anche quando questi interessi vanno contro quelli dell’Unione?

"Il tema è proprio questo: bisogna evitare di arrivare a quel punto. E lo si può fare solo se i nostri rappresentanti sono davvero incisivi. L’Italia rappresenta il terzo gruppo parlamentare in Europa dopo Germania e Francia, ricoprendo un ruolo di primo piano, almeno sulla carta. Se però guardiamo l’influenza che i nostri parlamentari esercitano sulle decisioni e le politiche europee, scivoliamo al 25° posto su ventisette stati membri".

Le sue priorità, se sarà eletta?

"Sicuramente la difesa di diritti e libertà".

I diritti civili, del resto, sono uno dei temi cardine del suo impegno politico…

"Sì, ma non mi riferisco solo ai diritti civili, ma anche a quelli sociali e umani. Non dimentichiamoci che diritti e libertà sono strettamente collegati al benessere, economico e sociale. E poi grande attenzione al lavoro e a una strategia di difesa comune, salita agli onori della cronaca dopo l’aggressione russa all’Ucraina".

Torniamo ai diritti civili…

"L’Europa ha già fatto molto. Il problema semmai è rappresentato dagli stati membri che non colgono, o non vogliono cogliere, gli indirizzi che arrivano dall’Unione sul tema della parità di genere e dei diritti per le comunità Lgbt. Le do un dato: l’Italia negli ultimi due anni è scesa dal 34° al 36° posto su 49 paesi europei nella classifica che misura la piena uguaglianza e inclusione delle persone. Un dato che non può che far preoccupare".

Una battaglia per l’Italia centrale da portare in Europa?

"La questione infrastrutturale: nonostante ci troviamo in una delle aree più belle e turistiche d’Italia, muoversi coi mezzi pubblici è difficilissimo. E questo crea un problema non soltanto ‘logistico’, ma anche di sostenibilità ambientale. E poi una rete infrastrutturale inadeguata mette un freno preoccupante alle enormi potenzialità delle industrie di questo territorio".

(Intervista a cura di Davide Costa)