Di seguito, si pubblica l’intervista di Giulia Pastorella, di oggi al Sole 24 Ore.

“La piattaforma non funziona. Perché nel suo funzionamento non rispetta i principi che sono stati votati nella legge».

Giulia Pastorella, deputata e vicepresidente di Azione, alla sua prima legislatura dopo un passato al lavoro in Hp e Zoom, ha presentato una interrogazione al Question Time sulla piattaforma Piracy Shield e sul malfunzionamento di sabato scorso. 

Quindi lei sarebbe per sospendere l’operatività della piattaforma?

 “Io sarei per sospenderla fino a che non ci saranno soluzioni o risposte in grado di mettere al riparo tutti i danni collaterali che non sono giustificabili”.

Ma così non si corre il rischio di strizzare l’occhio alla pirateria? 

Non credo che tutelare chi viene ingiustamente colpito per il malfuzionamento della piattaforma significhi questo. Peraltro c’è una cosa che mi preme sottolineare”.

Prego.

“Sui disservizi del Piracy Shield il ministro Urso non ha risposto. Anzi, sostiene che i problemi della piattaforma saranno risolti soltanto quando tutti gli operatori contribuiranno a segnalare che i loro servizi sono sicuri. Tradotto: si presume colpevolezza a meno di prova contraria. Se questa è la sola soluzione che il governo intende mettere in campo per risolvere i problemi, è evidente che la piattaforma, così com’è, va chiusa”.

In replica alla risposta del ministro lei ha suggerito di prevedere azioni come i punteggi ai segnalatori. 

“È una delle possibilità, non l’unica. Il decreto Omnibus ha peggiorato il quadro. era previsto di oscurare o bloccare indirizzi o siti che portano ‘univocamente’ al contenuto illecito. Si è voluto cambiare quell’avverbio in ‘prevalentemente’. È chiaro l’intento. E questi sono i risultati”.

Intervista a cura di Andrea Biondi.