Il Governo cambi la riforma dello sport o le conseguenze saranno disastrose
Benzoni e Mascia: "Ultima chiamata per Spadafora, perché non passi alla storia come il Ministro che ha distrutto l’orgoglio sportivo italiano".
Siamo di fronte a un paradosso che rischia di trasformarsi in un danno enorme per i nostri atleti e per il nostro Paese.
Che la riforma dello sport voluta dal Governo giallo-verde Conte fosse problematica è risaputo da tempo. Che andasse a colpire l’autonomia del CONI lo dicevano in tanti: il CONI è soggetto alla disciplina e ai principi del proprio Statuto, ma soprattutto della Carta Olimpica e del Comitato Olimpico Internazionale di cui è emanazione e non è pensabile riorganizzarlo con atti unilaterali del Governo.
In due anni non si è riusciti a correggere il tiro e se non avvenisse un cambio di rotta in tempi brevissimi, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Già il 27 gennaio, infatti, il CIO deciderà se imporre all’Italia sanzioni che potrebbero prevedere anche la partecipazione ai giochi olimpici senza bandiera, senza inno, e senza la possibilità di migliorare il medagliere. Inoltre potrebbero essere revocati i 900 milioni destinati ai Giochi invernali Milano-Cortina del 2026. Insomma la perdita non sarà solo di facciata, ma anche economica per l’intera nazione.
Siamo vicini agli atleti che sono comprensibilmente preoccupati e che pagano le conseguenze di un Governo litigioso e inconcludente. Dopo due anni di tentativi di riforma del Ministro Spadafora, bloccati da differenti visioni all’interno della maggioranza, si deve agire e non si può attendere oltre. È l’ultima chiamata per Spadafora, perché non passi alla storia come il Ministro che ha distrutto l’orgoglio sportivo italiano agli occhi della comunità internazionale.
Fabrizio Benzoni e Mariasole Mascia, Comitato Promotore di Azione con delega allo Sport.