Il Governo deve scegliere tra il sostegno alle aziende o il loro fallimento
Cimmino: "Ripartire si può, ma programmando soluzioni che escludano provvedimenti che producono dispersione di denaro".
"A dicembre si conferma per il Retail un disastro annunciato. Premesso che la salute dei cittadini italiani rimane la priorità numero uno, non si può fare a meno di sottolineare i danni provocati da una serie di provvedimenti che, nell'intento di limitare i problemi, hanno finito per moltiplicarli. Lo stop and go delle aperture dei negozi, che ha coinvolto in pieno le giornate delle festività natalizie e di fine anno, è stato catastrofico: quasi tutte le aziende chiuderanno il 2020 con perdite tali da richiedere immediatamente interventi radicali, in qualche caso strutturali".
"Il Governo è ad un bivio: sarà chiamato a decidere se far fluttuare le aziende, che potranno così fallire o essere preda, a seconda della dimensione, della camorra o della finanza internazionale o, in alternativa, considerare l’urgenza di intervenire subito con proposte sostenibili tali da consentire alle aziende di non uscire definitivamente dal mercato. Nel frattempo resta ancora da sciogliere il nodo costituito dai canoni di locazione, che basterà da solo a far chiudere centinaia di negozi. Non è certamente un problema semplice, ma neanche irrisolvibile".
"Attualmente è in atto un braccio di ferro che non produrrà nulla di buono e ce ne accorgeremo nei prossimi sei mesi. Ripartire si può, ma programmando soluzioni che escludano provvedimenti che palesemente producono solo un'enorme ed improduttiva dispersione di denaro. Azione è pronta a collaborare con proposte concrete con chiunque metterà mano ai problemi generati nel retail dalla pandemia puntando innanzitutto sulla crescita dei consumi, indispensabile volano per la ripresa di tutta l’economia".
Lo sostiene Luciano Cimmino, Responsabile Commercio.