Il Rosso, Il Nero e il Nulla
Il rapporto Istat fotografa un’Italia disastrata e a rischio democratico.
Disastrata per il calo del 4,5% del potere d’acquisto dei salari in dieci anni e per i 4,4 milioni di persone che sono in uno stato di povertà lavorativa. L’inflazione è stata un acceleratore della povertà, che ha raggiunto il record di 5,7 milioni di persone. A rischio democratico perché solo il 37% degli italiani partecipa alla politica. Questo indicatore ha subìto un crollo di quindici punti in vent’anni.
Il fallimento del bipolarismo è tutto in questi numeri. La democrazia non è a rischio per Giorgia Meloni o il premierato, ma per il combinato disposto del peggioramento della condizione sociale, delle aspettative disastrose sul futuro e dell’allontanamento dalla partecipazione politica di milioni di persone.
Dovremmo occuparci di salario minimo, riforma della contrattazione, investimenti e crescita, formazione e istruzioni e sanità. Invece parliamo solo e soltanto di rischio democratico, ritorno del fascismo, inchieste, dichiarazioni, fatti di cronaca. Siamo imprigionati in un dibattito che riduce tutto a una scelta tra “il rosso o il nero” e al momento presente. Tutto porta all’estremizzazione delle posizioni: gli algoritmi dei social; le trasmissioni televisive schierate e settarie; i giornali, molti ridotti a fogli di partito.
Un esempio di come funziona il meccanismo?
Alla forzatura della Meloni sul premierato corrisponde la scelta della Schlein di convocare una piazza per il 2 giugno, Festa della Repubblica, che dovrebbe unirci tutti, almeno un giorno all’anno. Il rosso e il nero si tengono in piedi l’uno con l’altro e producono il nulla, solo rumore.
Così la democrazia non terrà.
Offrire un’alternativa europeista, repubblicana, pragmatica e unificatrice è l’unico antidoto a questa deriva.
Questa è la nostra strada:
- rispondere con le proposte (da ultima quella sul finanziamento pubblico, che spiego in questo video) e i programmi al populismo;
- rispondere con l’obiettività al settarismo e con l’etica dei comportamenti al giustizialismo;
- fare campagna elettorale informando e interagendo con i cittadini (qui potete vedere come stiamo facendo). Questa settimana sarò con Elena Bonetti in Calabria e in Basilicata, a Vibo Valentia, a Potenza e a Matera. I protagonisti sarete voi.
È una strada lunga e difficile. Ma non ci sono alternative. Unisciti a noi.