Inaccettabile il ritorno del “fine processo mai”
Costa: "Diverso sarebbe invece immaginare un percorso graduale, e ragionevole, relativo ai tempi di durata massima di taluni processi di appello".
"Nel dibattito interno alla maggioranza sulla giustizia, auspichiamo un'intesa che porti alla rapida approvazione della legge. Ma l'intesa deve necessariamente rispettare l'impianto approvato in Cdm. C'è però una proposta, emersa nelle ultime ore sulle pagine dei giornali, davvero inaccettabile, perché incoerente con lo spirito della riforma Cartabia. Mi riferisco all'idea che prevede il mantenimento di sacche di 'fine processo mai', individuando reati a cui non assegnare tempi massimi per celebrare i processi. Il fatto che possa trattarsi di un approccio selettivo, cioè limitato a una specifica platea di delitti, o temporaneo, cioè per qualche anno soltanto, non cambia la conclusione. Ci sarebbero processi potenzialmente interminabili e ciò rappresenterebbe, di fatto, il mantenimento della riforma Bonafede, e del suo 'fine processo mai'. Diverso sarebbe invece immaginare un percorso graduale, e ragionevole, relativo ai tempi di durata massima di taluni processi di appello: a condizione che siano sempre tempi certi, verificabili a priori, non legati all'arbitrio del singolo. In questo caso il 'fine processo mai' sarebbe comunque archiviato: e l'impianto della legge non verrebbe scalfito".
Enrico Costa, responsabile Giustizia.