La nostra proposta di legge
Come firmare in 5 semplici passi:
- Vai sulla piattaforma del Ministero dove si trova la proposta di legge
- Accedi con SPID o Carta d’identità elettronica (CIE)
Se dopo aver effettuato l’accesso, vieni rindirizzato all’homepage:
– Clicca su “Ricerca iniziative”
– Nella casella “Titolo:” digita “nucleare”, quindi clicca su “Cerca” troverai così la nostra proposta “IL NUCLEARE NEL MIX ELETTRICO NAZIONALE ORA”
– Alla fine della descrizione clicca su “Scopri di più” - Sulla pagina della proposta di legge clicca su “Sostieni l’iniziativa”.
- Clicca su “Continua” per confermare i dati anagrafici.
- Clicca nuovamente su “Sostieni l’iniziativa”.
Vogliamo affrontare l’emergenza climatica con serietà e impegno e difendere la Terra dal surriscaldamento globale.
Per riuscirci dobbiamo raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ovvero azzerare le emissioni nette di anidride carbonica. In pratica la CO2 immessa nell’atmosfera dovrà essere ridotta al minimo e quel minimo dovrà essere rimosso tramite sistemi di cattura e stoccaggio.
Le strade per produrre energia elettrica senza emissioni sono due:
utilizzo esclusivo di fonti rinnovabili
un mix di fonti rinnovabili e nucleare.
Per noi, un mix di fonti rinnovabili e nucleare è l’unica strada per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 in modo veramente sostenibile, perché l’energia nucleare è la più pulita, la più sicura, la più economica e la meno impattante sul territorio.
Perché le rinnovabili non bastano?
Il fotovoltaico e l’eolico sono intermittenti: producono energia elettrica solo in alcuni momenti della giornata per un numero di ore all’anno variabile. Il fotovoltaico inoltre risente di una forte stagionalità: la generazione in primavera/estate è fino a tre volte maggiore che in autunno/inverno. Inoltre d’inverno sono frequenti sequenze di molti giorni coperti o piovosi (quindi con bassissima produzione fotovoltaica) e con vento quasi assente.
Soddisfare, ora per ora, la domanda elettrica attesa in Italia al 2050, pari a 650-700 TWh, rispetto agli attuali 320, puntando esclusivamente su fonti rinnovabili variabili (soprattutto fotovoltaico e quel che si può di eolico, essendo il vento in Italia modesto e concentrato in pochi spot) richiederebbe l’installazione di ingente potenza (con inevitabile eccesso di produzione in primavera/estate) e di enormi quantità di sistemi di accumulo di breve e lungo termine. Sarebbe perciò più insostenibile e costoso di un mix con una significativa quota nucleare.
Per questo chiediamo al Governo di adottare entro 6 mesi le iniziative legislative indicate nella proposta, in modo da consentire la diffusione in Italia di reattori nucleari delle migliori tecnologie già oggi disponibili e di quelle nuove, sia a fissione che a fusione, quando lo saranno in futuro.
BENEFICI DI UN MIX ENERGETICO CON IL NUCLEARE:
L’ENERGIA NUCLEARE È LA PIÙ PULITA: ha emissioni di gas a effetto serra, considerando ogni fase del ciclo di vita (costruzione, esercizio, smantellamento), 7 volte inferiori a quelle del fotovoltaico al Silicio (la tecnologia più diffusa) e tra 2 e 3 volte inferiori a quelle dell’eolico.
In figura le emissioni di gas serra nel ciclo di vita, grammi di CO2 equivalente per kWh generato:
Fonte: United Nations Economic Commission for Europe (UNECE), Lifecycle Assessment of Electricity Generation Options, 2022
IL MIX CON IL NUCLEARE È IL PIÙ ECONOMICO.Considerando l’intero sistema, quindi i costi di tutti gli impianti di generazione e di accumulo per soddisfare la domanda, maggiore è la quota di nucleare minore è il costo dell’energia. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) lo scenario con il nucleare costa il 40% in meno di quello con solo le rinnovabili.
L’OCCUPAZIONE DI SUOLO È BASSISSIMA: a parità di energia prodotta, servirebbero per il nucleare 2 km2, per il fotovoltaico 500 km2, per l’eolico 2.000 km2.
LA PRODUZIONE È COSTANTE E PROGRAMMABILE: in un sistema elettrico senza emissioni di CO2 una quota nucleare riduce sensibilmente i problemi legati alla variabilità, stagionalità e intermittenza.
L’IMPATTO POSITIVO RICADREBBE ANCHE SUL PIL E SULL’OCCUPAZIONE. Il ritorno del nucleare in Italia accrescerebbe il fatturato di molti settori ad alto valore aggiunto coinvolti nelle attività di progettazione, realizzazione ed esercizio degli impianti, creando nuovo know how ed occupazione di qualità.
LA DIPENDENZA STRATEGICA SULLE MATERIE PRIME È PIÙ FAVOREVOLE: il nucleare espone l’Italia a un minor rischio legato alla dipendenza delle materie prime. Le riserve di uranio (necessario per il nucleare) si trovano principalmente in paesi stabili (es. Canada e Australia) con cui l’Italia ha rapporti migliori rispetto ai paesi da cui importiamo il gas naturale (es. Russia, Algeria, Libia) o che “controllano” la produzione dei materiali necessari per gli impianti rinnovabili (es. Cina).
SONO NECESSARI MOLTI MENO MATERIALI: una centrale nucleare, a parità di energia generata, impiega 7 volte meno materiali di un impianto fotovoltaico e 3 volte meno di un eolico.
E SOPRATTUTTO…
LA TECNOLOGIA NUCLEARE È LA PIÙ SICURA.
“Le analisi non hanno rivelato alcuna prova scientifica che il nucleare faccia più danni alla salute umana o all’ambiente rispetto ad altre tecnologie” – Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea.
Inoltre, il tasso di mortalità attribuibile a centrali elettronucleari di terza generazione è il più basso tra tutte le tecnologie di generazione elettrica.
LA PRODUZIONE NUCLEARE GENERA POCHISSIME “SCORIE”: un reattore nucleare di 3° generazione da 1000 MW, in 60 anni di vita, produce rifiuti ad alta attività e lunga vita (le cosiddette scorie) per un volume netto di rifiuti pari ad un cubo di lato un metro e 20 centimetri. Vuol dire che per riempire una piscina olimpica di rifiuti ad alta attività impiegherebbe 86.805 anni!
I RIFIUTI VENGONO SMALTITI IN SICUREZZA: I rifiuti radioattivi di livello basso e intermedio andranno smaltiti in un deposito nazionale di superficie che non ha nessun impatto sul territorio circostante: in Francia un deposito nazionale si trova nella regione dello Champagne, tra i vigneti più famosi del mondo. Per quanto riguarda invece i rifiuti ad alta attività è necessario un deposito geologico, anche in questo caso senza problemi per i territori circostanti. Inoltre, date le modeste quantità di questo tipo di rifiuti (vedi “LA PRODUZIONE NUCLEARE GENERA POCHISSIME SCORIE”), la direttiva europea consente a più stati membri di condividere un deposito comune. Perciò il deposito geologico per i rifiuti ad alta attività italiani potrà trovarsi in Italia oppure in un altro Paese Ue, come ad esempio in Finlandia dove è già ultimato o in Svezia dove è già in costruzione.
MATERIALE UTILE
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