La nostra riforma costituzionale

Premessa
Il premierato proposto dal governo Meloni è un bluff: il disegno di legge presentato dal ministro Casellati non garantisce in alcun modo la stabilità del governo e non impedisce il cosiddetto ribaltone.
Infatti, nel passato recente il meccanismo del premio di maggioranza non ha impedito il collasso di maggioranze larghissime e il testo della riforma consente che si formino governi con coalizioni di partiti diversi dalla coalizione vincitrice all’ultima tornata elettorale, purché guidata da un parlamentare della vecchia maggioranza.
Non a caso, questo sistema non esiste in nessun altro Paese al mondo: è stato sperimentato solo in Israele, con risultati talmente disastrosi da costringere a un repentino cambiamento.
Le principali criticità
✘ Non garantisce la stabilità del Governo
Non prevede un premierato elettivo perchè si limita a eleggere direttamente l’attuale Presidente del Consiglio (il quale guida come primus inter pares il Consiglio dei Ministri, che rappresenta il vero organo di governo), non un capo del Governo con autonomi poteri di decisione politica.
Affronta il problema della stabilità di Governo solo sul piano della stabilizzazione delle maggioranze parlamentari tramite la previsione di un ampio premio di maggioranza, meccanismo che in passato non ha impedito il collasso di coalizioni larghissime.
✘ Non impedisce il cosiddetto ribaltone
Non stabilisce il principio del simul stabunt – simul cadent, ma consente la formazione di un nuovo Governo, anche sostenuto da una maggioranza del tutto diversa dalla precedente, purché guidata da un primo ministro eletto all’interno della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni
Garantisce l’inamovibilità del “secondo” premier – quello non eletto direttamente – e quindi rappresenta un fattore di automatica destabilizzazione delle coalizioni elettorali
✘ Ordine di priorità non in linea con il Paese
Si sta aprendo il dossier delle riforme costituzionali in Parlamento senza affrontare i problemi principali che oggi costituiscono fattori di incertezza, instabilità e inefficienza nel funzionamento dello Stato:
❍ la paralisi della giustizia
❍ la paralisi delle istituzioni democratiche e la crisi del Parlamento e del processo legislativo
❍ la paralisi del caotico e incompiuto “federalismo” politico e amministrativo
✘ Premierato come anomalia istituzionale
Sta prendendo piede una proposta incompleta, non sperimentata in alcuna democrazia al mondo, come l’elezione diretta del capo dell’esecutivo, adottata per sole tre elezioni (1996, 1999, 2001) e presto abbandonata dalla sola Israele.
L’esempio a cui il Governo si sta rifacendo presenta delle peculiarità molto diverse dal nostro sistema istituzionale (sia quello attuale che quello pensato dall’esecutivo Meloni): un quadro istituzionale monocamerale, con un sistema elettorale proporzionale, e con l’elezione del primo ministro potenzialmente sganciata (come nel 2001) da quella del Parlamento.
✘ Rischio polarizzazione referendaria
Si sta imponendo il classico schema di discussione “maggioranza contro opposizione” su una materia dove è fondamentale trovare una condivisione più ampia di quella della maggioranza di governo.
Per questo siamo contrari a trasformare il referendum confermativo in un voto pro o contro una coalizione e un leader di governo, come è avvenuto nel 2006 con Berlusconi e nel 2016 con Renzi.
La nostra proposta
Il ruolo dell’opposizione non si può limitare a criticare l’operato del Governo, ma deve anche mostrare una strada alternativa. Per questo abbiamo proposto una riforma costituzionale sul modello tedesco.
Introducendo un sistema simile a quello in vigore in Germania, verrebbe garantita maggiore stabilità all’esecutivo, il primo ministro sarebbe dotato dei poteri necessari per indirizzare la politica nazionale e si introdurrebbe uno strumento che ha dimostrato la sua efficacia come la sfiducia costruttiva.
✔ Rafforzare i poteri del Premier
❍ Istituire la figura del Primo Ministro, con autonomi poteri di decisione delle politiche generali del governo e come solo titolare della fiducia parlamentare.
❍ Stabilire che il potere di scioglimento anticipato delle camere del Primo Ministro sia confermato da un voto a maggioranza del Parlamento.
❍ Assegnare al Primo Ministro un autonomo potere di revocare i ministri.
❍ Prevedere un meccanismo di sfiducia costruttiva.
✔ Rivedere il bicameralismo e il processo legislativo
❍ Superare il bicameralismo perfetto, attribuendo alla Camera dei Deputati il ruolo di principale organo legislativo e al Senato funzioni di rappresentanza territoriale.
❍ Limitare la decretazione d’urgenza.
❍ Prevedere che le norme penali non sia mai approvate per decreto legge ma solo a maggioranza qualificata.
❍ Evitare la compressione dei tempi della discussione parlamentare.
❍ Definire uno “statuto” dell’opposizione parlamentare.
✔ Riformare la Legge elettorale
⁃ con uno sbarramento al 5%, per assicurare una ampia e effettiva rappresentatività e semplificare la composizione del quadro politico.
⁃ con l’indicazione sulla scheda elettorale del candidato Primo Ministro dei diversi partiti o coalizioni elettorali.
✔ Rafforzare gli strumenti di democrazia diretta
Potenziare strumenti come il referendum propositivo e l’iniziativa legislativa popolare, per aumentare la partecipazione dei cittadini al processo decisionale.
✔ Autonomia regionale differenziata
Prevedere forme di autonomia differenziata per le regioni che ne facciano richiesta, nel rispetto dell’unità nazionale e dei principi di solidarietà.