L'Europa, adesso!
È passata esattamente una settimana da quello che possiamo definire senza mezzi termini uno spettacolo aberrante andato in scena nello Studio Ovale, cioè l’aggressività di Trump e Vance contro Zelensky. Un evento che ha mostrato al mondo intero la pericolosa fragilità delle democrazie occidentali di fronte a leader-bulli che giocano con il destino di milioni di persone, come se si trattasse di una banale contrattazione elettorale.
Ma noi non siamo rimasti in silenzio. Abbiamo voluto dimostrare che c’è un’Italia ed un’Europa che non si arrendono, che non accettano di farsi intimidire da chi vuole piegare l’Occidente alle logiche di Trump e Putin. Per questo, domenica siamo scesi in piazza. E l’abbiamo fatto con convinzione, con forza, con la determinazione di chi sa che la libertà non è un concetto astratto, ma qualcosa che si difende con i fatti e con il coraggio di esporsi.
Oltre trenta piazze italiane, organizzate in pochissime ore, piene di cittadini che hanno scelto di esserci. È stato un segnale straordinario, un messaggio chiaro e inequivocabile: siamo coraggiosi, europei, democratici, fermamente contrari a cedere terreno di fronte alle ambiguità del governo e ai tentennamenti dell’opposizione. Siamo quell’Italia che rifiuta di diventare subalterna a potenze straniere che non condividono i nostri valori. Questo messaggio è arrivato grazie a voi che siete scesi in piazza con noi. A dimostrazione che, quando le cause sono giuste e scaldano i cuori, le persone sono pronte a mobilitarsi.
Di seguito il video del mio intervento. Ti invito a guardarlo e a farmi sapere cosa ne pensi.
Ma attenzione: il momento di mobilitarsi non è finito. Perché i segnali che arrivano dal panorama politico italiano ed europeo sono tutt’altro che rassicuranti.
Da una parte abbiamo forze politiche che, apertamente o meno, sostengono la resa dell’Ucraina e si oppongono alla costruzione di un esercito europeo. Lega, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle stanno lavorando per sabotare l’idea di un’Europa in grado di difendere sé stessa e i propri valori.
Dall’altra, il Partito Democratico, al di là delle dichiarazioni contraddittorie date da molti dei suoi dirigenti, con Elly Schlein, si muove in una direzione che rischia comunque di depotenziare l’Europa proprio nel momento in cui ha più bisogno di compattezza e determinazione.
Schlein, infatti, propone di ridistribuire il fondo europeo da 800 miliardi destinato alla difesa su sociale, ambiente, digitale e industria. In altre parole, propone di usarlo per tutto e per nulla. Questa non è una strategia: è un modo per svuotare di senso il concetto stesso di difesa comune. Senza sicurezza non esiste giustizia sociale, senza la forza di difendere i nostri valori, quei valori non contano più nulla.
QUI trovi il mio video sull’argomento.
E mentre la sinistra si divide e il governo ondeggia, noi sappiamo bene da che parte stare.
La resistenza dell’Ucraina è la nostra resistenza. L’Europa oggi è appesa a un filo, perché non ha ancora costruito la sua autonomia strategica. Noi crediamo che il fondo europeo vada utilizzato esattamente per quello a cui è destinato: rafforzare le capacità di difesa degli eserciti europei, creando un centro di comando e controllo europeo indipendente dalla NATO.
Il 15 marzo saremo quindi nella piazza chiamata da Michele Serra esattamente per questo motivo.
Perché chi è davvero europeista oggi non vuole né l’Europa dell’ipocrisia e della retorica, né l’Europa alla mercè di Putin o di Trump, ma vuole un’Europa forte, unita e capace di decidere e difendere per davvero i valori che rappresenta.
E tu?
