Parole, parole, parole, soltanto parole..

Inseguiamo il “filo di Arianna”, ma i problemi sono altri

Quindi ci sarebbe un’inchiesta per traffico di influenze perché Arianna Meloni si è occupata di nomine Rai. Una cosa notoriamente inaudita, in effetti, per la politica italiana che ha sempre tenuto una rigorosa distanza dalla Tv pubblica (!). Sembra anche però che questa inchiesta effettivamente non ci sia, anche se la destra già la equipara a un golpe

Peccato siano finite le Olimpiadi, altrimenti saremmo ancora a commentare incontri di boxe, l’inquinamento della Senna o gli zebedei di Vannacci. Insomma, come sempre d’estate, e ancor di più ad agosto, continuiamo a occuparci di cose poco concrete.

Una di queste, per esempio, ci dovrebbe veramente far riflettere: l’Italia è un Paese che non legge. Stiamo scivolando rapidamente verso un livello culturale da nazione del terzo mondo. 

Il dato relativo agli studenti è, se possibile, ancora più drammatico, considerando che frequentano la scuola. Come si può combattere questo disastro culturale? 

1) tempo lungo dedicato anche all’avvio alla lettura;
2) librerie finanziate per tenere corsi di lettura;
3) campagne di informazione pubblica;
4) sostegno all’acquisto di libri;
5) tv pubblica usata per promuovere la cultura e l’interesse verso la lettura. 

Dovrebbe esserci chiaro che democrazia e cultura diffusa sono elementi inseparabili. Ciò che sta accadendo, per la prima volta nella storia contemporanea, è che la diffusione della cultura va regredendo e non a caso regredisce anche la vita democratica

Questa è un’emergenza nazionale grave quanto la dissoluzione della sanità pubblica. 

La destra dovrebbe comprendere che non può esistere l’identità senza cultura. La sinistra dovrebbe ricordarsi che la giustizia sociale nasce dall’acquisizione degli strumenti culturali per comprendere ciò che accade, partecipare alla vita democratica e al benessere a prescindere dalle condizioni di partenza. 


Queste sono le cose di cui la politica dovrebbe occuparsi.

È dunque urgente un piano nazionale per la diffusione della cultura e della lettura. Giorgia Meloni, Elly Schlein, sarebbe giusto farlo insieme.

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