Piano Commercio – #CalendaSindaco – Roma 2021

Proposte
07/09/2021

Un altro capitolo di programma per Roma. Proposte concrete per la Capitale.

 

I settori del commercio, della ristorazione e dell’artigianato sono di vitale importanza per Roma: vivono del territorio, ne sono parte integrante, e proprio per questo soffrono maggiormente la scarsa qualità dei servizi pubblici che, oltre a danneggiarli direttamente, comporta una minore qualità dei flussi turistici in arrivo e un rapporto di sfiducia con il Comune, visto come un ostacolo.

Oltre alle disfunzioni trasversali della città, gli esercenti romani hanno problemi e necessità specifiche per ogni diversa tipologia di attività in cui operano. I ristoratori, necessitano di innovazioni in materia di OSP, i bar soffrono il fenomeno della malamovida e forme di competizione sleale, i mercati operano in strutture fatiscenti e organizzate con regolamenti inadeguati, i locali notturni lavorano in un quadro di regole incerte e molte attività artigiane non sono riconosciute come tali, frenando la crescita del settore.

Cosa vogliamo fare?

Abbiamo elaborato un programma articolato su due dimensioni: da una parte gli interventi orizzontali, validi per tutti i settori; dall’altra quelli verticali, specifici per ogni settore.

Gli interventi orizzontali puntano a compiere un salto di qualità nei servizi pubblici, ad attrarre turismo di maggior qualità, a garantire una concorrenza al rialto e a promuovere la collaborazione con il Comune:

1. Compiere un salto di qualità nei servizi pubblici

Bisogna garantire agli esercenti servizi pubblici di maggiore qualità, a cominciare dalla gestione dei rifiuti, servizio scadente per il quale pagano il doppio della TARI rispetto al resto d’Italia;

2. Interventi urgenti sulla mobilità

Per facilitare il raggiungimento degli esercizi, di verde pubblico e manutenzione stradale, che danneggiano il luogo dove insistono gli esercizi, di sicurezza, in particolare per gli esercizi notturni e che vendono beni di valore. Implementare questi interventi è il primo passo per attirare turismo con maggiore qualità e propensione alla spesa;

3. Riqualificare gli esercizi ed equilibrare la concorrenza

Ogni esercente deve rispettare regolamenti, ottenere licenze o eseguire adeguamenti per aprire un’attività. Non tutti però rispettano le regole, determinando un sistema generalizzato di concorrenza sleale. Le regole ci sono, quello che manca sono i controlli, che vanno aumentati soprattutto per quanto riguarda la vendita di bevande alcoliche, ma anche sul rispetto dei vincoli sull’occupazione di suolo pubblico, del catalogo arredi e, più in generale, sull’abusivismo commerciale. Per garantire un adeguato presidio sul territorio, bisogna ripristinare il corpo degli ispettori annonari, seguendo il modello di Milano;

4. Collaborazione esercenti-Comune

Bisogna fornire un adeguato riconoscimento all’impegno dei molti esercenti, singoli o aggregati, che ogni giorno sopperiscono alle mancanze del Comune nella gestione degli spazi pubblici, spesso sostenendo dei costi aggiuntivi. Per rilanciare la collaborazione con il Comune, occorre fare ampio uso dello strumento delle concessioni con cui, in cambio di agevolazioni amministrative, gli esercenti gestiscono il decoro delle aree in concessione. È poi necessario adottare il Regolamento dei Beni Comuni, per includere le imprese nella gestione e rigenerazione di spazi pubblici tramite lo strumento dei Patti di Collaborazione.

Gli interventi verticali prendono in considerazione singolarmente le criticità specifiche che pesano sui mercati, sul commercio in sede fissa, l’artigianato e la ristorazione:

1. Rilanciare i mercati

Definire un Piano mercati che venga incontro alle vocazioni specifiche dei singoli mercati, promuovendo dove possibile il modello del mercato di Testaccio, unendo quindi commercio e ristorazione, prevedendo spazi comuni, differenziando gli orari di apertura e dotandosi di un marketing efficace. Bisogna poi riconoscere e promuovere la diversità di vocazione dei singoli mercati e garantire che la manutenzione straordinaria delle strutture, gestita da Comune e Municipi, sia realmente svolta;

2. Promuovere i distretti commerciali e le imprese artigiane

Definire un protocollo tra Comune ed esercenti aggregati in distretti commerciali e artigianali, per facilitare un sistema di sussidiarietà orizzontale. Gli esercenti potranno prendere in carico la gestione di alcuni servizi pubblici in cambio di facilitazioni amministrative, nelle strade, piazze e luoghi pubblici dove insistono le loro attività. Per rilanciare l’artigianato bisogna poi riconoscere e infrastrutturare le aree produttive spontanee“, adottando un atto di cessione al Nucleo Industriale Regionale della Regione Lazio, realizzando contestualmente un Centro per la Valorizzazione dell’Artigianato Artistico e Tradizionale;

3. Definire un Testo Unico in materia di OSP e ridurre la TARI

Bisogna stabilizzare le OSP Covid dove possibile, in un quadro di regole accomodanti e chiare. Serve inoltre definire un Testo Unico in materia di OSP per le attività con somministrazione che abbia criteri semplici, chiari ed oggettivi per il rilascio anche nel centro storico. È prioritario infine ridurre l’importo della TARI. Oggi, ad esempio, un ristorante a Roma paga circa 40 euro al metro quadro contro i 20 euro della media nazionale. Grazie al piano di sviluppo degli impianti di trattamento dei rifiuti, sarà possibile ridurre del 20% tutte le tariffe al metro quadro, per una riduzione complessiva della TARI di 140 milioni di euro. È inoltre importante introdurre la tariffazione puntuale per premiare chi differenzia e chi conferisce meno rifiuti.