Piano Verde Pubblico – #CalendaSindaco – Roma 2021
La pessima gestione del Comune ha generato degrado e incuria. Dobbiamo tornare a garantire un livello di cura all’altezza della città.
Tra le grandi capitali europee, Roma è quella che ha il verde pubblico più esteso: 460 kmq tra giardini, Riserve e Parchi Storici. Purtroppo, questo verde è troppo spesso abbandonato al degrado causato dall’incapacità gestionale del Comune.
A conferma di ciò, è sufficiente riportare qualche esempio:
1. 4 anni per assegnare la gara per la cura degli alberi e lo sfalcio dei prati;
2. l’interruzione del servizio Ama per rimuovere le erbacce dalle strade e non è stata ancora aggiudicata la gara per ripristinarlo;
3. l’inerzia nella lotta contro la Cocciniglia, il parassita che da tre anni attacca i Pini di Roma;
4. Villa Celimontana chiusa da quattro mesi per il guano degli storni e per le potature, condizione di degrado diffusa anche in altre ville storiche;
5. la realizzazione di sole 8 aree giochi per bambini in cinque anni;
6. il totale abbandono dei Punti Verde Qualità, che negli anni sono diventati “Punti Verde Degrado”.
Cosa vogliamo fare? Migliorare il verde di Roma con un piano articolato in 9 punti diviso in 2 fasi: gli interventi urgenti da fare subito e quelli da realizzare nel medio periodo.
Tra gli interventi da realizzare nell’immediato per uscire dall’emergenza degrado, citiamo i seguenti:
1. avviare un piano di pulizia straordinaria della durata di un anno;
2. intervenire per fermare la morìa di pini. Serve un decreto del Ministero di lotta obbligatoria, che vincoli gli enti locali a realizzare un piano di endoterapia;
3. riorganizzare il Servizio Giardini del Comune, concentrandolo su tre azioni: pianificazione della gestione del Verde, controllo degli interventi eseguiti e formazione dei giardinieri del Comune;
4. superare i Punti Verde Qualità. Bisogna scrivere nuovi bandi per ristrutturare gli impianti in rovina, riportare servizi e quindi sicurezza e impegnare i nuovi concessionari nella cura del verde di pertinenza;
5. completare il decentramento del Verde assegnando ai municipi la gestione delle aree verdi fino a 5.000 mq e fino a 20.000 mq per quelli che hanno già sperimentato il decentramento.
Infine veniamo agli interventi di medio periodo:
1. affidare la gestione di tutti gli interventi ordinari e straordinari di cura del Verde ad un unico soggetto per Municipio, il cosiddetto Global Service;
2. a Roma esistono interi parchi nel territorio comunale gestiti dalla Regione, tramite l’ente Roma Natura, spesso con gravi episodi di degrado. Per superare questo modello gestionale, il Comune deve chiedere alla Regione il trasferimento di Roma Natura e delle risorse economiche e del personale necessarie;
3. creare un unico ente di gestione delle Ville Storiche. Serve una gestione unitaria e una programmazione di lungo periodo per far vivere il patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia;
4. costruire 1.000 nuove aree per bambini per raggiungere i numeri delle principali capitali europee. Inoltre, serve creare spazi attrezzati per chi fa sport, giovani e anziani.
Con questi interventi raddoppiamo la spesa del Comune in beni e servizi per la manutenzione del Verde, passando dagli attuali 70 centesimi a mq a 1,30 euro. Sono risorse fondamentali per garantire un livello di cura del Verde finalmente all’altezza della città. I cittadini di Roma non si meritano la giungla o la savana, ma spazi urbani sicuri, curati e accessibili.