La nostra proposta per il prossimo Decreto Sostegni
Occupazione
Secondo gli ultimi dati ISTAT, riferiti a febbraio 2021, le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione – registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – hanno determinato un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590mila) e autonomi (-355mila) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali. Nell’arco dei dodici mesi, crescono le persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +21mila unità), ma soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,4%, pari a +717mila).
Su base annua, tutte le classi di età registrano la diminuzione del tasso di occupazione e l’aumento dei tassi di inattività e disoccupazione; tale dinamica, seppur trasversale per età, risulta più intensa tra i minori di 35 anni:
- nella fascia tra 15 e 24, si registra un crollo di 159mila occupati rispetto a febbraio dell’anno scorso (-14.7%),
- nella fascia tra 25 e 34, un crollo di 258mila occupati rispetto a febbraio dell’anno scorso (-6.4%) (In confronto,
- nella fascia di eta 35-49 è stato del 4.7% e per quelli over 50 solo dell 1.2 %).
Imprese
Nel 2020 l’indice in valore del fatturato della manifattura ha registrato un calo dell’11,1% rispetto al 2019. Il calo ha riguardato pressoché tutti i settori, ma e stato più deciso nei prodotti della raffinazione (-34,7%), nelle filiere del tessile-abbigliamento-pelli (tra il -15 e il -30%) e nei comparti di metallurgia, prodotti in metallo, stampa, macchinari e autoveicoli, con contrazioni superiori al 10% dovute soprattutto al ridursi della domanda estera.
La crisi ha colpito ancora più duramente il fatturato del terziario (-12,1%, la flessione più ampia da quando si misura tale indicatore), in particolare quello dei comparti legati al turismo (agenzie di viaggio -76,3%, trasporto aereo -60,5%, alloggio e ristorazione -42,5%).
Tra giugno e ottobre fatturato in calo rispetto al 2019 per sette imprese su 10. Nel 45,6% dei casi il fatturato si è ridotto tra il 10% e il 50%, nel 13,6% si è più che dimezzato e nel 9,2% è diminuito meno del 10%.
Secondo i risultati della seconda indagine su “Situazioni e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19”, a fine 2020 il 32,4% delle imprese con almeno 3 addetti riteneva ancora compromesse le proprie possibilità di sopravvivenza nei primi sei mesi del 2021; il 62% prevedeva ricavi in diminuzione e meno del 20% riteneva di non avere subito conseguenze o di aver tratto beneficio dalla crisi.
La crisi ha colpito soprattutto le unità di piccola e piccolissima dimensione: a fine 2020 si dichiaravano a rischio oltre il 33% delle microimprese (3-9 addetti), il 26,6% delle piccole (10-49 addetti), il 15,1% delle medie (50-249 addetti) e il 10,7% delle grandi (250+ addetti).
La quota di chi segnala seri rischi di chiusura è elevata nelle attività delle agenzie di viaggio (oltre 73%), in quelle artistiche e di intrattenimento (oltre 60%), nell’assistenza sociale non residenziale (circa 60%), nel traporto aereo (59%), nella ristorazione (55%). Nel comparto industriale risaltano le difficoltà della filiera della moda: abbigliamento (oltre 50%), pelli (44%), tessile (35%).
PROPOSTA
Nella prospettiva di accompagnare la strategia di AZIONE sulla riapertura totale delle attività il 15 maggio prossimo, si propone un nuovo scostamento di bilancio che dia fiato ad un Paese che non tiene più. Nello specifico, prevediamo di estendere l’ammontare dei ristori alle imprese all’80% della perdita di fatturato medio mensile, per tutte le imprese che nel 2020 abbiano subito una perdita di fatturato di almeno il 10% rispetto al 2019, nonché di estendere i ristori alle grandi imprese, includendo quindi tutte le imprese fino a 50 milioni di fatturato annuo.
Abbiamo stimato che la misura dovrebbe costare circa 34,3 miliardi di euro.
COME ABBIAMO FATTO I CONTI?
Abbiamo utilizzato le seguenti informazioni:
- Distribuzione delle imprese italiane per classi di fatturato (fonte MEF, 2019)
- Calo di fatturato medio delle imprese: rispetto al 2019 (fonte ISTAT, RILEVAZIONE SULL’IMPATTO DELL’EMERGENZA COVID-19 SULLE IMPRESE ITALIANE, 2020): Tra giugno e ottobre fatturato in calo rispetto al 2019 per sette imprese su 10. Nel 45,6% dei casi il fatturato si è ridotto tra il 10% e il 50%, nel 13,6% si è più che dimezzato e nel 9,2% è diminuito meno del 10%. Sulla base di questi dati, abbiamo calcolato che, in media, tra le imprese con una perdita superiore al 10% di fatturato, si sia registrato un calo di fatturato del 40%.