Stop alla tampon tax: i prodotti igienici femminili non sono beni di lusso

“Azione ha depositato al Senato il ‘Ddl Richetti‘, disegno di legge volto a ridurre la cosiddetta tampon tax con una serie di iniziative di detassazione e attraverso un contributo diretto alle donne in età fertile.

Si stima che dalla pubertà alla menopausa ogni donna affronti circa 520 cicli mestruali dalla durata media di 28 giorni, arrivando così a spendere oltre 70 euro per il solo acquisto dei prodotti igienici essenziali. Eppure in Italia la legge vigente sulle aliquote prevede un’IVA al 22 per cento per gli assorbenti monouso, considerandoli non come un bene di prima necessità, ma come bene di lusso.

Con questo disegno di legge prevediamo quindi tre semplici misure. In primo luogo chiediamo che venga riconosciuto ai prodotti igienici femminili essenziali (tamponi interni, assorbenti esterni e prodotti similari monouso) il carattere di necessità che meritano, con una conseguente riduzione dell’aliquota al 4 per cento, abbassando a questa soglia anche i prodotti igienici femminili biodegradabili o lavabili, precedentemente, invece al 5 per cento. Contemporaneamente chiediamo di predisporre un credito annuo, corrispondente a 50 euro, da erogare direttamente sulla tessera sanitaria delle donne di età compresa tra i 18 e i 50 anni, nonché la distribuzione gratuita di prodotti igienici femminili nelle scuole medie e superiori.

Il nostro intento quindi non è semplicemente quello di intervenire in termini economici, ma soprattutto quello di porre rimedio al distorto messaggio culturale che l’attuale impostazione fiscale comporta, ossia l’idea che i prodotti igienici femminili siano paragonabili a beni di lusso, nonostante il ciclo mestruale delle donne sia inevitabile“.