Tav a rischio: Governo eviti il fallimento dell’opera
Costa e Richetti: "In assenza della tratta italiana l’intero progetto sarebbe a rischio e il cofinanziamento comunitario risulterebbe impossibile".
Il Governo Draghi riprenda in mano il dossier sulla Tav e imponga un’accelerazione per la ripresa dei lavori della tratta italiana. È la richiesta che Enrico Costa e Matteo Richetti, rivolgono al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.
In un’interrogazione, ricordano "la tratta di accesso in territorio italiano Torino-Bussoleno è ferma dal febbraio 2019, da quando l’allora ministro Toninelli smantellò l’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione, non rinnovando l’incarico al Commissario di Governo e richiese a Rfi, competente sulla tratta, di sospenderne la progettazione".
Senza la realizzazione contestuale della tratta di accesso tra Italia e Francia, "l’intera linea Torino-Lione risulterebbe essere un’opera incompiuta, costringendo il tunnel di base a funzionare ad un terzo della sua potenziale capacità e rendendo l’investimento un improduttivo fallimento". Inoltre, "in assenza della tratta italiana, come detto, l’intero progetto sarebbe a rischio e il cofinanziamento comunitario risulterebbe impossibile".
Per queste ragioni Costa e Richetti chiedono l’intervento del ministro Giovannini "per riavviare la progettazione da parte di RFI ormai bloccata da oltre due anni e portare finalmente a compimento l’intero progetto, i cui lavori è previsto si concludano, dopo i ritardi di questi anni, non prima del 2032".
Enrico Costa, Deputato e Responsabile Giustizia
Matteo Richetti, Senatore
Claudio Lubatti, Responsabile Infrastrutture, Trasporti e Logistica