Slava Ukraini!
Un anno dall’aggressione russa dell’Ucraina. Un anno di guerra, di distruzione e morte. Tutti aspiriamo alla conclusione del conflitto, ma non può esserci pace senza libertà. E la libertà nasce dalla resistenza del popolo ucraino. SLAVA UKRAINI!
I commenti di Azione a sostegno di Kiev:
Un anno di resistenza di un grande popolo. Dovevano essere sconfitti in 48 ore, si sono mobilitati con coraggio, hanno riconquistato terreno metro per metro e per una volta l’Occidente ha risposto. Slava Ukraini!" scrive su Twitter il leader Carlo Calenda.
Afferma Mara Carfagna: "Un anno fa l'Europa e l'Occidente furono capaci di una risposta netta e corale all'invasione russa dell'Ucraina. Oggi come ieri la solidarietà a Kiev è la sola strada per una pace giusta, che fermi le mire espansionistiche di Putin e protegga le libertà europee".
Matteo Richetti dichiara: "Un anno fa le truppe della Federazione Russa invadevano l'Ucraina, un atto intollerabile contro il quale l'Europa libera e democratica, insieme agli Stati Uniti, si è opposta con coraggio e determinazione. Abbiamo assistito a massacri ignobili, alla distruzione sistematica di infrastrutture e alla completa devastazione di città e villaggi. Ora come allora, Azione-Italia Viva è e sarà al fianco di Kiev, della sua gente e delle rivendicazioni di libertà, indipendenza e giustizia, perché stare con l'Ucraina significa stare col ripristino del diritto e della legalità internazionale e contro le fake news, i finti "uomini di pace" e i distinguo degli insofferenti".
Nette anche le parole di Mariastella Gelmini: "Un anno fa Vladimir Putin ha cercato di riportare indietro l'orologio della storia. Contava in una rapida vittoria, conquistando un Paese libero e sovrano grande più della Francia e dividendo quell'Occidente da lui descritto come pavido e viziato: non è andata così. L'Ucraina resiste, nonostante l'enorme prezzo pagato in termini di vite umane e distribuzione, e resiste grazie allo straordinario coraggio di un popolo che non vuole tornare schiavo e grazie a un Occidente che ha saputo unirsi, vincendo egoismi nazionali e la retorica insopportabile dei pacifisti un tanto al chilo, pronti a regalare una mostruosa vittoria ad un Paese che, in spregio al diritto internazionale e alla civile convivenza, ha aggredito l'Ucraina e perpetrato crimini orrendi. La guerra continua e ciò è ovviamente terribile, ma la storia non prevede scorciatoie e l'Occidente non può sottrarsi dal sostegno incondizionato alla resistenza ucraina. Aveva ragione chi, fin dall'inizio, non ha avuto paura di schierarsi. Per la pace, sì. Non per la sottomissione di una nazione sovrana. Continueremo a farlo fino a quando sarà necessario nella consapevolezza che un minuto dopo la fine del conflitto il mondo non sarà più come prima. E dovremo svegliarci da un torpore che ci ha impedito in questi anni di costruire quello che era necessario: un'Europa davvero unita, con una politica estera e di difesa comune, con una strategia di sviluppo e di pace comune, con uno sforzo gigantesco per l'autosufficienza energetica e non solo. Perché l'unico sovranismo che serve oggi è quello europeo. È quello della democrazia e delle libertà: è una sfida enorme ma la vinceremo. E la vinceremo con l'Ucraina. Oggi più che mai Slava Ukraini!".