Una decisione difficile
È una strada più impervia rispetto all' accordo con il Pd, ma la percorriamo con onore e coraggio.
Ieri, nel primo pomeriggio, a Mezz'ora in più ho annunciato la scelta di Azione di non presentarsi in alleanza con il PD alle elezioni del 25 settembre. È stata una delle decisioni più sofferte che ho preso da quando ho deciso di fare politica.
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Ho fatto un patto con il Segretario del PD avendo sempre in mente l'idea di costruire un'alternativa di governo. Perché io ed Enrico Letta siamo simili, abbiamo la credibilità per affermare che c’è un'altra Italia possibile, un'Italia che non promette, ma realizza.
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L'alleanza però in questi 5 giorni si è via via sempre più trasformata, con l'ingresso anche di chi ha votato 54 volte la sfiducia a Draghi o di ex M5S.
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E allora mi sono un po' perso. E ho capito che la sinistra si è fatta sfuggire l'ennesima occasione di crescere senza dover ricorrere a Fratoianni e Bonelli, e domani al M5S.
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La presenza in coalizione di chi non voleva l'Agenda Draghi ha dimostrato come sarà la loro campagna elettorale: non sarà contro la destra ma demolirà l'area liberale dell'alleanza. E tutto agitando il 'pericolo fascista'.
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È una strada più impervia rispetto all'accordo con il PD, ma la percorriamo con onore e coraggio. Nella politica c'è un elemento ideale che non si può sempre mettere nel cassetto.
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Mi scuso con gli italiani per aver tenuto appeso il Paese per una cosa molto piccola, ma che per noi di Azione è molto grande. E adesso comincia la vera sfida.
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